Per il fundraising è il momento del pensiero strategico

Riflessioni per agire prontamente in tempi di crisi e 4 esempi di realtà coraggiose che hanno saputo reinventarsi e reagire attivamente all’imprevisto.

Oggi è davvero l’ora del cambiamento: del nostro modo di pensare, progettare e agire nel nostro lavoro di fundraiser e comunicatori non profit. In questi giorni difficili, vi proponiamo le nostre riflessioni per fare fronte, e non farsi travolgere, dall’emergenza in corso. Alla fine dell’articolo trovate anche l’esempio di 4 organizzazioni coraggiose che hanno saputo reinventarsi e fare la loro parte per aiutare il nostro paese in questo drammatico frangente.

In un momento così critico e complesso nel quale dobbiamo ridisegnare la nostra vita quotidiana e ridefinire i nostri piani, è indispensabile iniziare subito a investire. E non intendo sulle campagne e iniziative di emergenza, sia di fundraising che di comunicazione: i più veloci si sono già mossi in questo senso, e presto tanti altri arriveranno. È un ottimo segnale per mantenere viva la società e la solidarietà nonostante la paura e l’incertezza.

Intendo, in realtà, iniziare ad avere pensieri “disintuitivi”, in grado di guidarci e farci essere pronti a ripartire il più velocemente possibile in un contesto nuovo e ancora sconosciuto.

Quali sono gli scenari che abbiamo davanti? Quanto tempo durerà la crisi? Gli aiuti economici saranno sufficienti? Arriverà un vaccino entro pochi mesi o un farmaco fortemente efficace? La stagione estiva sarà di aiuto?

A ognuna di queste domande possiamo dare risposte diverse e formulare diverse ipotesi di azione.

Ma di sicuro se non comincio a preparare ora una strategia di investimento, assumendomi dei rischi, mi troverò completamente impreparato nel momento in cui “tutto ripartirà”, creando un ulteriore danno al mio ecosistema.

Tenendo presente che: il contenimento è una strategia che funziona, e l’Italia si è mossa prima e meglio di altri. I dati cinesi ci aiutano a capire la possibile evoluzione. Le misure economiche saranno poderose sia a livello nazionale che internazionale. Dopo un periodo fortemente negativo o una guerra, la spinta all’inversione di tendenza è direttamente proporzionale durante la fase “risolutiva”.

Come posso rimodulare la mia campagna 5×1000? Come reinvestirò il budget risparmiato da eventi o dal face to face? Come posso accelerare alcuni processi quando sarà necessario? È il caso di potenziare ora alcune aree? O di preparare la campagna “Noi ricominciamo, fallo con noi”, definendo subito strumenti, azioni, obiettivi, tempi?

Non possiamo non pensare, non avere una strategia. Adesso, paradossalmente, è ancora più importante!

Francesco Quistelli

 

Albert Einstein ha mirabilmente detto: ‘Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso.

La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce le proprie sconfitte e i propri errori alla crisi, violenta il proprio talento e mostra maggior interesse per i problemi piuttosto che per le soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande difetto delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel trovare soluzioni.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora; senza crisi qualsiasi vento diventa una brezza leggera. Parlare di crisi significa promuoverla; non parlarne significa esaltare il conformismo. Cerchiamo di lavorare sodo, invece. Smettiamola, una volta per tutte, l’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.’

 

Quattro coraggiose organizzazioni in prima linea nell’emergenza Coronavirus

 

Il 10 marzo Cesvi Onlus lancia un crowdfunding a sostegno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. In poco più di una settimana l’iniziativa taglia il traguardo dei 500.000€. La scelta vincente dell’organizzazione è quella di mettere a disposizione per il proprio territorio l’esperienza maturata in contesti di emergenza internazionali.

Il 12 marzo Fondazione Mission Bambini si schiera a fianco dei bambini in condizioni di fragilità sociale per garantire la continuità didattica e di comunità in contesti svantaggiati. A sostegno del progetto la Fondazione apre una raccolta fondi sulla piattaforma di Rete del Dono. La direzione intrapresa è quella del ripensamento delle proprie attività in chiave emergenziale, che dimostra ai donatori il forte attaccamento della Fondazione alla propria mission.

Il 13 marzo VIDAS lancia una raccolta fondi su Rete del Dono per potenziare i propri servizi domiciliari a favore dei malati inguaribili, contribuendo così ad allentare la pressione sulle strutture ospedaliere già provate dall’emergenza in corso. Anche VIDAS sceglie quindi di aiutare gli ospedali, in modo collaterale ma strettamente legato alle attività già in essere. Agli occhi del donatore l’iniziativa rappresenta un forte atto di responsabilità nei confronti della comunità, e allo stesso tempo una profonda dedizione alla propria mission.

Il 17 marzo Antoniano Onlus esce su varie testate online con la notizia della distribuzione di quasi 3.000 kit alimentari a persone in condizioni di disagio economico, che in tempi normali usufruivano dei servizi delle mense francescane gestite dall’associazione. Come nel caso di Mission Bambini, anche qui la scelta è di assicurare la continuità delle attività riprogettando le proprie modalità operative a fronte dell’emergenza. Come in tutti i casi precedenti, è un eccellente esempio di reazione attiva all’imprevisto.

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