Le nuove vie del Digital Fundraising

 

Non è possibile parlare oggi di digital fundraising senza rifarsi al crowdfunding e alla civiltà del web con la loro storia relativamente recente.

Il crowdfunding è molto più che una semplice modalità di raccolta fondi: riesce a coniugare un modo innovativo di concepire l’attività economica non profit, il bisogno e la volontà dell’individuo di impegnarsi e la partecipazione attiva alla vita economica e sociale collettiva.

In primo luogo la “folla”, connessa tramite la rete, diventa un bacino nel quale è possibile trovare un gruppo di persone sufficientemente ampio con cui si condivide un obiettivo o un progetto e attraverso il quale è possibile perseguirlo. Da questo punto di vista il “popolo del web” non è una massa ma un aggregato di “micro – masse” connesse tra di loro anche da rapporti di sinergia.

La collaborazione degli individui non è finalizzata al perseguimento di obiettivi individualistici bensì del benessere collettivo, sia questo legato a iniziative filantropiche, culturali, o imprenditoriali in senso stretto.

Lo strumento del crowdfunding consente il manifestarsi dei bisogni reali nella loro complessità e articolazione in nicchie, ognuna delle quali può produrre risultati: questo concetto è alla base dello sfruttamento delle “long tail” che permettono di superare il limite dell’omologazione cui tende il mercato.

Il proliferare di opportunità particolari, ciascuna di piccole dimensioni, diventa una via d’uscita alternativa dalla crisi: individui e piccoli gruppi sono in grado tramite questi strumenti di prendere in mano le proprie sorti e di agire al di fuori degli schemi del sistema economico, finanziario e strettamente aziendale attualmente in crisi.

Prerequisito alla realizzazione di questa democrazia partecipativa è la capacità di empowerment dei soggetti: essi devono essere consapevoli e confidenti della propria capacità di agire e di imprimere un cambiamento nella realtà.

Anche il colosso della comunicazione digitale Google chiede ai suoi utenti di aiutare i rifugiati con un piccolo contributo. Google si fa ponte tra i donatori e le quattro organizzazioni a cui destina i contributi raccolti (Medici Senza Frontiere, Comitato Internazionale di Soccorso, Save the Children, UNHCR).

TripAdvisor ha deciso di mettersi in gioco e intraprendere un’iniziativa analoga a quella di Google invitando i suoi utenti a manifestare la loro solidarietà attraverso una piccola donazione, destinata poi a due organizzazioni, Mercy Corps e Comitato Internazionale di Soccorso.

Di crowdfunding se ne sono affermate quattro diverse tipologie, ciascuna legata a bisogni diversi e sempre più complessi coerenti con il contesto economico dinamico in cui nascono. Esse si differenziano in base al modello di reciprocità che viene stabilito in relazione al contributo in denaro corrisposto dall’utente, a seconda cioè che si tratti di donazione, micro-credito, che il modello preveda l’erogazione di piccole ricompense ai finanziatori e infine che il crowdfunding sia finalizzato alla raccolta di capitale di rischio.

 

Donation – based crowdfunding: questo modello può essere assimilato alla versione 2.0 della colletta, particolarmente utilizzato per la beneficienza pura, iniziative sociali e progetti artistici. Un esempio di donation based è quello della piattaforma online Rete del Dono che coniuga il crowdfunding con il personal fundraising. Il personal fundraising è una forma “individuale” di crowdfunding in cui un individuo sostenitore di una buona causa, non soddisfatto della singola donazione, non si limita a donare bensì decide di attivarsi diventando ambasciatore del progetto, donando e invitando a donare tutte le persone che conosce.

Generalmente il personal fundraiser si attiva in occasione di un momento speciale della sua vita, per esempio un compleanno, un matrimonio, la guarigione da una malattia, la scomparsa di una persona o una sfida sportiva.

È proprio l’idea dello sport associato alla solidarietà che Rete del Dono porta avanti. Le maratone sono un’occasione in cui la sfida dell’atleta nel raggiungere l’obiettivo sportivo si allinea alla sfida di fundraising.

Lending – based crowdfunding: è un’evoluzione naturale del microcredito, ossia l’erogazione di piccolissimi finanziamenti, privi di garanzie, produttivi di interessi, ripagabili con rate frequenti.

Reward – based crowdfunding: consiste nella partecipazione al finanziamento di un progetto in cambio di un premio, come nel caso delle raccolte fondi effettuate a favore dei candidati presidenziali americani, che attribuiscono ai sostenitori degli status onorifici proporzionali alla donazione elargita.

Equity crowdfunding: utilizza la raccolta online per reperire capitale di rischio da utilizzare in un’iniziativa imprenditoriale: questa tipologia raccoglie gli importi maggiori per singolo progetto ma è soggetta a più stringenti vincoli normativi.

Uno dei maggiori ostacoli di questo modello è la problematicità dei rapporti con gli investitori a causa della difficoltà nel gestire una numerosità troppo elevata; un altro problema è la credibilità, specialmente in quei paesi in cui non è presente una normativa specifica, aspetto che contribuisce ad alimentare un clima di sospetto su possibili frodi; questo problema può essere superato in un contesto ben regolamentato e attraverso la trasparenza in rete.

 

Il crowdfunding non è solo uno strumento di raccolta fondi, ma un complesso fenomeno antropologico, sociale ed economico: infatti è anche uno strumento di marketing, che consente di promuovere un prodotto e studiarne il gradimento durante la fase antecedente al lancio, elemento che riduce il rischio di mercato.

Altro aspetto fondamentale del crowdfunding è l’importanza del network e della dimensione di community: si è rilevato che il network interpellato ha la capacità di autoselezionarsi e di formare un gruppo in grado di distinguersi per interessi, passioni, cultura e affinità. I gruppi di affinità grazie alla rete hanno modo di mettere in atto i progetti “long tail”, ossia quelli specifici, di minore dimensione e bassa popolarità, ma il cui valore aggregato è superiore a quello dei grandi progetti.

Allo stesso tempo è stato rilevato che la giusta scelta del network a cui rivolgersi e la rete di conoscenze (in senso allargato) dell’imprenditore hanno una rilevanza superiore alla qualità del progetto, ai fini del successo della raccolta fondi.

a cura di Federica Dodi

 

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